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…pioggia, lampi, tuoni, onde impetuose, venti che spazzano via tutto, ma non la paura di finire in mare, dispersi e perduti…Ad un tratto una voce grida: “SOTTOCOPERTA”! e quel nome ci riporta ad un luogo dove ripararsi per affrontare la burrasca… 

Il sig. Giuliano ha più di 65 anni e sta attraversando la peggiore tempesta della sua vita.

In una manciata di mesi ha perso il lavoro e la casa, è stato lasciato dalla moglie e dai pochi amici (ma forse è più giusto dire conoscenti) che aveva.

Oltre alla paura e all’incredulità per quello che gli stava accadendo, gli è rimasto poco: un mezzo sorriso condito alla voglia di vivere, una misera pensione e un’automobile che nell’ultimo anno è diventata la sua dimora. 

Lo abbiamo conosciuto a seguito di segnalazioni arrivate alla Caritas e al Comune di Rho. Come altri ha trovato rifugio sottocoperta… in attesa che il mare agitato torni navigabile.

Sottocoperta è un insieme di servizi gestiti dalla Cooperativa Intrecci e dalla Caritas di Rho. È un servizio di accoglienza, ascolto e orientamento verso i servizi già esistenti sul territorio, fornendo percorsi di integrazione per persone in grave stato di disagio e di emarginazione.

I servizi vengono erogati insieme alla Caritas Cittadina e sono:

  • la mensa Caritas “don Gian Paolo Citterio” che garantisce un pasto caldo, è aperta tutti i giorni dell’anno compresi i festivi. Inoltre, durante il periodo di “emergenza freddo” (da novembre a marzo) il servizio prevede anche l’erogazione della cena. 
  • il dormitorio di casa Itaca capace di ospitare 16 persone (12 uomini e 4 donne) tutto l’anno;
  • la segreteria grave emarginazione, uno sportello informativo di ascolto e orientamento sul tema e sui servizi rivolti alle estreme povertà.
  • Oltre il diritto ambulatorio di medicina di base che fornisce assistenza medica a persone prive di iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale 
  • il drop-in, servizio di accoglienza pomeridiana che funziona solo durante il periodo “freddo”.

C’è poi un servizio docce per l’igiene personale che include il lavaggio degli indumenti.  

Lascio per ultimo questo servizio ma vorrei sottolinearne l’importanza, perché la dignità di una persona che vive in strada è anche indossare vestiti puliti, cancellare così gli sguardi che giudicano e sentirsi simile agli altri. Poi Il profumo di pulito è profumo di casa, di famiglia… una nota di affetto di cui tutti abbiamo bisogno.

In questi anni di lavoro a contatto con le estreme povertà, ci siamo resi conto che uno dei problemi da affrontare è la solitudine e in tante storie di strada la goccia che fa traboccare il vaso è proprio il ritrovarsi soli.

Chi “tocca il fondo” arriva in genere da contesti di solitudine, dove la famiglia è inesistente o si è frantumata per vari motivi: la morte dei genitori, uno sfratto, un divorzio, un licenziamento…il fallimento dei propri sogni e della propria vita. 

Ci si trova in strada anche dopo anni di dipendenza da sostanze, da gioco o da alcool, per patologie psichiatriche sottovalutate o affrontate in maniera superficiale, oppure dopo una pena scontata in carcere e ritrovarsi liberi ma senza una rete famigliare e amicale, senza un’accoglienza o un progetto per ricominciare.

Tutte queste situazioni hanno un comune denominatore… la SOLITUDINE. E in un attimo ci si trova in strada, dimenticati e Senza Dimora.

Chi ha un minimo di decoro si nasconde negli angoli più impensati ed incredibili, si inizia ad andare a dormire al pronto soccorso dell’ospedale, in un garage, nelle fabbriche abbandonate, nell’auto parcheggiata vicino al supermarket… e questa è anche la realtà di Rho e dell’hinterland milanese. Nelle grandi città come Milano le possibilità aumentano, si può scegliere la sala di attesa di una stazione o di un aeroporto, dove basta una borsa e un vestito abbastanza dignitoso per sembrare persone “normali”, nascondendo così il proprio stato di povertà.

Senza dimora vuol dire essere senza residenza, senza casa, senza un luogo dove poter stare liberamente. Senza dimora è essere cittadini senza cittadinanza e senza diritti e non importa se sei italiano o straniero, bianco o nero, sei e rimani senza diritti. Perdi il diritto alla salute, non puoi avere la tessera sanitaria e quindi non hai un medico di base, ti rimane solo il Pronto Soccorso per le emergenze.  Senza residenza non puoi richiedere la Carta d’Identità, non puoi iniziare l’iter per la pensione, per l’invalidità, non puoi accedere agli aiuti statali, comunali, regionali… 

In pratica senza residenza (senza dimora) si sparisce dai radar, si diventa un fantasma, una persona invisibile per la nostra società.

Gli “invisibili” che spesso ignoriamo per distrazione, indifferenza, paura o chissà per cosa, sono il risultato di un sistema inefficiente e inadatto a proteggere i diritti essenziali delle persone fragili che spesso vengono classificate come diverse e problematiche.

Se poi aggiungiamo il problema degli sfratti che sono in aumento, i salari spesso ingiusti, la carenza di case popolari o di affitti a canoni onesti e accessibili, è evidente che i poveri e gli emarginati nel prossimo futuro aumenteranno in maniera importante.

Il barometro segna ancora bassa pressione e all’orizzonte si vedono nuvole minacciose, Sottocoperta diventa allora uno dei pochi luoghi dove ripararsi e ricominciare. 

Angelo Rossi